giovedì 31 dicembre 2015

Messaggio di fine anno 2015

Posto anche qui il messaggio di fine anno che ho pubblicato su Facebook.

Compagni e compagne, amici e amiche,
siamo giunti alla conclusione del 2015 e, come sempre, eccomi qua a scrivere il discorso di fine anno.
 
Magari qualcuno sperava che interrompessi questa tradizione, ma siete sempre liberi di non leggere questo discorso. A differenza di quello del Presidente della Repubblica, questo non va in onda a reti unificate e potete evitarlo con una certa facilità.
 
Che anno è stato? Lo definirei intenso, lungo ed anche abbastanza ricco di momenti positivi. Nonostante qualche amarezza che non è mancata non riesco a ricordarlo come un anno negativo, sinceramente ho vissuto anni peggiori di questo.
 
Naturalmente ci sono stati momenti bui e difficili e, purtroppo, ho perso amici. Un mio amico ha perso una battaglia che speravo vincesse ed è diventato gabbiano, ma non riesco a buttare via il mio 2015.
 
I momenti belli superano quelli brutti. Forse non in quantità, ma in qualità ed è quello che conta. Basta scegliere da che parte stare: come diceva Claudio Rocchi "O sei parte del problema, o sei parte della soluzione" e tra le due opzioni non ho dubbi su quale sia la mia preferita.
 
Ripercorrendo i momenti più belli non posso dimenticare il record dei bagni al mare che è caduto dopo quindici anni. Batterlo è stato qualcosa di eccezionale; fare 89 bagni in un'estate ha del prodigioso ed è stato bello festeggiarlo con tutti gli amici e le amiche del Bertini.
 
Voglio ringraziare ancora una volta tutti quelli che hanno tifato per me partecipando a questa piccola impresa che si è realizzata grazie anche al supporto di chi mi ha aiutato a camminare dalla carrozzina al mare.
 
I miei passi proseguono spediti ed ogni giorno faccio esperimenti alla ricerca di nuovi limiti da superare. Sono contento, non mi accontento e continuo a camminare. Non mi fermo, non mi fermo per nessuna ragione, nemmeno quando sto male o quando il morale è a terra. Anche su questo fronte il tifo conta, è importante, oserei dire fondamentale. Credetemi, stanno così le cose. Il vostro tifo è la migliore arma quando mi prende la voglia di arrendermi. Non sono un supereroe, anche io ho i miei momenti bui e non sentirmi solo è l'arma migliore per resistere.
 
Se mi volto indietro vedo in questo anno tanti momenti positivi come la corsa allo stadio o la staffetta al centro commerciale, ma anche le volte in cui sono salito sul palco a suonare con Skeep a Principina, a Castiglione ed all'Eden.
 
Non è sempre facile essere al top, sapete tutti che mi vergogno a suonare in pubblico anche se mi piace farlo, ma quando ho suonato davanti a qualcuno l'ho sempre fatto al meglio delle mie possibilità.
 
Un mio amico mi diceva sempre di suonare tanto, di suonare sempre... Ora lui suona su una nuvola ed io cerco di tener fede a quello che mi ha detto. Non sarò mai bravo come lui, ma mettendoci l'anima so di farlo sorridere e di renderlo felice.
 
Anche quando ho corso allo stadio o quando ho fatto la corsa a Marina per l'Admo (tutta la passeggiata, non è poco) ci ho messo l'anima. Non potrò mai correre a piedi, devo farlo per forza di cose a ruote, ma ci metto lo stesso l'anima come in tutto quello che faccio. Sono fatto così, prima di non metterci l'anima in quello che faccio preferisco non fare.
 
In questi dodici mesi ho vissuto tanti momenti che tengo stretti nel cuore e dovessi sceglierne uno andrei in difficoltà. Tante emozioni, tanti attimi che si sono succeduti scorrendo di giorno in giorno non si possono scegliere. Non si può fare una cernita e non ho alcuna intenzione di farla.
 
Ci sono delle cose che avrei voluto fare e che non ho fatto, ma non sono annullate. Sono soltanto rinviate: le farò nel 2016, ma le farò. Se una cosa mi entra in testa e nel cuore, difficilmente ne esce.
Tutto mi è di stimolo per resistere e migliorarmi: non sono perfetto, ma cerco di non arrendermi. Questo forse è uno dei pochi pregi che ho e me lo tengo stretto. Non mi sento un fenomeno e difficilmente mi riconosco pregi, ma questo forse me lo riconosco.
 
Quest'anno ho rinsaldato amicizie che il tempo aveva sfilacciato. Succede, succede a tutti e succede nella più completa buona fede senza un litigio e senza nessun motivo perché accada. È la vita stessa ad allontanare le persone ed a farle riavvicinare e quest'anno mi ha fatto ritrovare persone con cui mi ero perso da anni.
 
Mi sento come se stessi ricostruendo i pezzi di un mosaico e sta tornando tutto al suo posto, è una sensazione piacevole che mi sta accompagnando e che spero possa essere presente anche nel 2016. 
 
Ho voglia di ringraziare e di abbracciare chi mi è stato accanto in questo anno ormai agli sgoccioli: vorrei farlo fisicamente, ma so che non accadrà perché mi vergogno ed allora sono costretto a farlo virtualmente anche se fisicamente sarebbe molto più bello.
 
Momenti come quando inaspettatamente mi sono sentito chiamare da una voce amica mentre ero in veranda al mare, momenti come quando ho ritrovato praticamente dopo vent'anni una persona che ora non ho la minima intenzione di perdere di nuovo, momenti come una telefonata di fine novembre legata ad un sogno incredibile non li dimenticherò mai...
 
Ho ancora addosso l'energia di ciò che ho vissuto a Festambiente con la compagnia giusta, ho ancora negli occhi il ricordo di quando qualcuno mi è venuto a trovare al mare... grazie a chi c'è stato, davvero...
 
Del 2015 mi porto dentro anche la curiosità delle nuove esperienze e delle persone che ho conosciuto per la prima volta. Non faccio nomi per non rischiare di dimenticare qualcuno, ma posso dire tranquillamente che è stato un anno di piacevoli scoperte che spero di approfondire perché si tratta di persone che, almeno secondo me, valgono.
 
Cerco sempre di aprirmi con chi penso che possa accogliermi, se non capirmi. So bene di essere un po' come certi artisti di nicchia o come certi film che guardo soltanto io: per scoprirmi ci vuole il lanternino, ma spero di essere una persona almeno un po' decente ed apprezzabile per chi ho intorno.
 
Non mi apro con chiunque, penso che sia normale, ma se dico di donarmi lo faccio fino in fondo perché penso che la persona a cui mi sto donando sia in grado di ricevere quel poco che posso offrirgli.
 
Forse non sono per chiunque, ha ragione una mia amica che dice la stessa cosa anche di se stessa. A me, sinceramente va bene essere quello che sono e non cambio per piacere a qualcuno. Sono fatto male, ma chi mi vuole mi deve prendere per quello che sono: non sono un personaggio e non sono nemmeno una macchietta. Chi mi vuole accanto, sappia che sono così. Sono un pò come certi oggetti che devono trovare l'amatore per essere apprezzati.
 
Quest'anno ho potato alcuni rami secchi, lo ammetto. L'ho fatto perché la pianta della mia vita cresca più rigogliosa e ringrazio comunque queste persone per quello che mi hanno dato. Sono onesto ed i meriti li riconosco. Se la vita ci riavvicinerà, sono pronto a riaccogliere queste persone. Se si sono riuniti i Pink Floyd, tutto può accadere. Non escludo niente, figuriamoci se escludo una cosa del genere.
 
Siamo giunti alla conclusione di questo discorso e, per una volta, lasciate che chieda qualcosa al nuovo anno.
 
Non mi piace aspettarmi qualcosa dal futuro e di solito non chiedo niente, ma stavolta faccio un'eccezione: vorrei una cosa, non dico quale ma la vorrei. Non penso di meritarla, ma onestamente la vorrei. Non penso che sia un diritto, ma avrei piacere di riceverla in questo 2016 ormai alle porte. 
 
Sarò egoista a desiderare questa cosa, ma sarei ipocrita a negare che la vorrei. Per gli altri, ma anche per me stesso.
 
Mi baci con i baci della sua bocca! 
Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino. 
Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, 
profumo olezzante è il tuo nome,
per questo le giovinette ti amano.
Attirami dietro a te, corriamo!
M'introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo per te,
ricorderemo le tue tenerezze più del vino.
A ragione ti amano!
(dal Cantico dei Cantici)

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