Nel 2016 il razzismo è
sdoganato sulla stampa, a livello istituzionale, nei discorsi e nelle
opinioni della gente.
Questa è la realtà dei fatti e per rendersene
conto basta aprire qualunque giornale, guardare la televisione o
anche dare un'occhiata a troppi post che si leggono su Facebook.
Non serve assolutamente a
niente la giornata della memoria che si celebra oggi perché chi
ricorda parla a se stesso e non basta certamente una giornata a
tenere viva la memoria.
La memoria si esercita più
con le azioni che con le parole ed i fatti ci parlano di un razzismo
sempre più imperante nella "civile" Europa che erige muri
e fili spinati in successione. Non fatemi parlare poi, a proposito di
muri, della questione palestinese. Mi ci incazzerei e basta.
Basta ipocrisie, per favore!
Meno giornate della memoria, meno giornate dei disabili, meno
giornate di qualsiasi cosa che servono soltanto a lavarsi le
coscienze e più azioni reali e concrete di profondo antirazzismo,
più educazione reale e concreta nelle menti dei giovani, più
decisione contro i razzisti!
Il razzismo è stato sdoganato
proprio perché si è pensato di riporlo nella teca di un museo come
qualcosa di lontano mentre è un germe sempre in agguato, un tumore
maligno che appesta anche la nostra epoca!
Non è con le giornate della
memoria che si diventa antirazzisti, non è con i bei discorsi che si
diventa antirazzisti: sarebbe bello se fosse così, ma le parole le porta via il vento e le giornate
diventano soltanto l'occasione per dire "Una volta all'anno se
ne parla" (perché se ne deve parlare) e finirla lì.
L'antirazzismo è militanza
continua e costante, è non dare tregua nel denunciare le continue
discriminazioni, è ribadire con azioni concrete quanto facciano
schifo i razzisti, è farli sentire quello che sono e farli ragionare
sullo schifo che fanno.
Se bastasse una foto di un
lager, se bastasse la visione di un filmato d'epoca e se bastasse
andare a visitare un campo di sterminio il mondo sarebbe migliore ma
non è così e lo dimostra il fatto che da anni vedo partire ragazzi
delle scuole per i cosiddetti viaggi della memoria e le nuove
generazioni sono sempre più razziste.
Purtroppo chi è
antirazzista rimane antirazzista e chi è razzista soltanto in minima
parte cambia idea. Magari si rendono conto che quello che hanno fatto
più di settant'anni fa nei campi di sterminio è aberrante, ma poi
sono primi a dire che i gay fanno schifo e i profughi devono restare
a casa loro o a dire "Ce l'ho soltanto con gli zingari"
(pardon, gli zingheri...li chiamano così...).
Finché la paura del diverso
(di qualunque diverso) non viene superata, il razzismo esisterà sempre.
Il razzismo non può essere la normalità, il razzismo va combattuto con tutte le forze. Questa è la sfida da vincere.
No, la giornata della
memoria non mi convince. Lo dico da persona che sarebbe stata
ammazzata appena giunta in un qualunque lager: finché l'antirazzismo
diventa un discorso di maniera, un esercizio di stile e non una
continua lotta contro un germe schifoso che va estirpato... beh...
serviranno a meno di niente giornate come questa...