sabato 12 dicembre 2015

Eppure soffia

Va tanto di moda dire che si vivono tempi bui, che il passato era migliore del presente e altre amenità del genere... Non sono d'accordo, pur riconoscendo che i tempi attuali non sono un granché.

Voglio dire: sento un gran rimpiangere gli anni novanta, ma ve li ricordate? Ve li ricordate bene?
Sento dire "Ah com'era bello il calcio negli anni novanta! Ah come era bella la formula uno negli anni novanta! Ah come era bella la musica negli anni novanta!" ma siete sicuri di quello che dite?

Gli anni novanta li ho vissuti (anche abbastanza intensamente, direi) e mi ricordo bene i discorsi tipo "Ah com'era bello il calcio negli anni ottanta! Ah come era bella la formula uno negli anni ottanta! ah come era bella la musica negli anni ottanta!" che si sentivano in giro.

Anche negli anni ottanta si diceva la stessa cosa riguardo al decennio precedente (me lo ricordo, anche se ero più piccolo) e sicuramente negli anni settanta si diceva la stessa cosa riguardo agli anni sessanta... La mia mamma mi ha sempre detto che cinquant'anni fa il suo nonno diceva la stessa cosa dei tempi in cui era giovane e denigrava quelli che stava vivendo in quel momento.

Il punto è che il passato visto a posteriori diventa sempre più bello di come era in realtà. E' normale, i ricordi si scelgono involontariamente in base alle emozioni che provocano e si tende a cancellare quelli negativi. Non lo dico io, ma molti studi.

Sento dire anche "Allora c'era più attaccamento ai valori", ma mi ricordo benissimo che ci chiamavano "Generazione X" proprio perché venivamo considerati (a torto) giovani senza valori. In realtà le persone con i valori c'erano allora e ci sono adesso, soltanto che faceva (e fa) più comodo esaltare chi non ha valori rispetto a chi li ha.

Allora c'erano quelli che se ne fregavano della politica e di come andavano le cose nel mondo, ma c'era anche chi in silenzio andava per la sua strada fatta di impegno anche piuttosto duro e concreto. La stessa cosa accade adesso, lo vedo dalle amicizie giovani che ho: ho amici che se ne fregano e amici molto impegnati esattamente come ero io alla loro età. Quelli impegnati non sono rari, credetemi. Fanno soltanto meno clamore perché sono nell'ombra.

Me lo ricordo bene quando tanti mi guardavano storto perché con la chitarra suonavo "Contessa", "La locomotiva" o "L'Internazionale", ma adesso vedo che quelle stesse canzoni me le chiedono quando imbraccio la stessa identica chitarra di allora.

Cosa vuol dire tutto questo? Dove voglio andare a parare? Credo che non siano cambiate poi tanto le cose rispetto a vent'anni fa: chi vuole avere valori li ha, chi non li vuole avere non li ha. Le persone intelligenti ci sono sempre state e ci sono, esattamente come i cretini.

In televisione propongono modelli che non condivido, ma li proponevano anche allora. Vi ricordate "Domenica in" di Boncompagni? "Non è la Rai"? "Drive in"? "Beverly Hills 90210"? Vi ricordate
quali canzoni andavano per la maggiore e che messaggi davano?

Esiste un'arma letale contro la massificazione del pensiero: ragionare con la propria testa e scegliersi i modelli secondo una propria opinione, qualunque essa sia. Oggi come allora.

Non davo risposte vent'anni fa e non le do adesso. Allora davo domande e cerco di darle anche ora. Non credo di avere la verità assoluta, ma penso che pensare con la propria testa sia un buon metodo per non farsi influenzare. Poi, ognuno è giusto che la pensi come vuole.

Vogliono dare spazio, oggi come allora, a modelli che non condivido come la televisione trash e il disimpegno? Facciano pure, come lo facevano nei tanto esaltati anni novanta. "Scusate non mi lego a questa schiera / morrò pecora nera", citando Francesco Guccini. 

Oggi come allora preferisco stare dalla parte del torto a far soffiare il vento. So di non essere l'unico a pensarla così. Ne sono convinto.

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